World of Concrete 2018: un vibratore e una resina


Il World of Concrete 2018 tenutosi a Los Angeles solo un mese fa, ha presentato numerose novità nel campo dell’edilizia in merito alle nuove tecnologie e ai materiali a disposizione. Al di là dei materiali e delle tecnologie messe a disposizione, un’opera nasce dal corretto pompaggio del calcestruzzo: il pompaggio e la gettata del calcestruzzo determinano la stabilità dell’intera opera.

Ma quali sono le insidie durante le gettata? Una insidia è sicuramente costituita dalle “bolle d’aria” contrastabili tramite vibratore per cls utilizzato in fase di gettata prima che il cls solidifichi. Il vibratore viene immerso nel cls verticalmente, avendo cura di intervallare le immersioni di una distanza pari a circa 8-10 volte il suo diametro. Generalmente sono sufficienti 10-20 secondi di immersione e vibrazione del cls. La vibrazione elimina i vuoti d’aria dal calcestruzzo appena gettato, aumentando la densità e la resistenza del calcestruzzo finito.

Il vibratore è un apparecchio con motore elettrico ad alta frequenza. Per una buona costipazione con i vibratori ad ago, il getto va eseguito per strati uniformi di spessore non superiore a 50 cm. È possibile riconoscere quando un getto è sufficientemente costipato poiché dopo un certo tempo dall’inizio della vibrazione, sulla superficie del getto si forma una poltiglia di malta fine, di aspetto lucido, inoltre le bolle d’aria che risalgono si fanno più rare. A questo punto si può ritenere completato il costipamento.

Il diametro dei vibratori del cls cambia a seconda del lavoro da effettuare:  36mm per i getti di piccola entità, tra 50 e 57mm  per le gettate di pilastri e solette di medie dimensioni, 65mm per le grandi gettate, ovvero per grossi pilastri ponti o altri lavori di grande impegno.


Rattle Stick

Al World of Concrete 2018 è stato presentato un nuovo tipo di vibratore, che sembra essere del tutto innovativo sul mercato: si chiama Rattle Stick e riduce i tempi di lavorazione del 50%. Riesce ad immergersi in materiali più densi, in pendenza, ed è adattabile qualsiasi tipo di galleggiante. E’ una tecnologia interamente made in USA, gli standard qualitativi sono elevati.

Questo vibratore per calcestruzzo è stato brevettato per garantire 20 anni di efficienza. Il design è innovativo e non ha bisogno di nessun hardware speciale per l’utilizzo, inoltre permette il controllo della velocità. Le batterie sono rimovibili, ciò consente di poter utilizzare l’apparecchio con continuità. Il kit standard, che è stato presentato all’evento, prevede un costo di circa 800/900€.

Il Rattle Stick è ufficialmente in commercio da fine gennaio ed è acquistabile al momento solo dal sito dell’azienda creatrice.

Una corretta gettata del cls conferisce alla struttura l’adeguata stabilità ma i segni del tempo si fanno sentire anche su opere perfettamente realizzate: la crepa è la peggiore nemica del calcestruzzo.

Le crepe nelle pareti in calcestruzzo possono derivare da problemi di umidità e possono essere indice di usura, spesso farle sparire in modo efficace comporta costi di manutenzione elevati e tempi di lavorazione lunghi.

Uno dei materiali più comuni per la riparazione delle crepe è lo stucco riempitivo, meglio se ad asciugatura rapida aiutato spesso da un nastro rinforzante. Questo viene applicato con una spatola in senso perpendicolare rispetto alla crepa, è fondamentale durante l’applicazione far penetrare bene lo stucco nella fessura, così da riempirla totalmente.

Le crepe oltre a costituire un danno estetico, se trascurate  possono diventare delle crepe strutturali, in questo caso un buon metodo per poterle riparare è l’iniezione di una resina uretanica o epossidica. L’iniezione fa si che la crepa sia riempita dall’alto verso il basso e dall’interno verso l’esterno, bloccando le infiltrazioni. Entrambi i materiali sono flessibili e quindi possono assorbire eventuali movimenti.

Nel caso di crepe nuove in stabili di recente edificazione (1-2 anni) la resina epossidica è particolarmente indicata, al contrario per costruzioni più vecchie, con crepe che hanno già subito riparazioni, è meglio usare le resine uretaniche per fermare le infiltrazioni.

Gebbie Tech

Al World of Concrete 2018, è stato presentato un sistema innovativo e rapido per la riparazione delle crepe: il Gebbie Tech. Tale sistema cambia la riparazione di una crepa in una parete in calcestruzzo: è rapido permettendo così di risparmiare tempo e denaro.

Il Gebbie Tech è una pistola a mano che inietta direttamente la resina uretanica all’interno della crepa, riparando così la parete in cls in soli 10 minuti. Il prodotto viene applicato per crepe struttrali di media entità: dallo spessore di un capello fino a 6mm.  Il tempo di asciugatura del materiale varia dalle 2 alle 12 ore dipendentemente dalla temperatura dell’ambiente in cui si sta lavorando e dalla lunghezza della fessura.

Il record di riparazione eseguito con il sistema Gebbie Tech è stata una crepa lunga ben 40 metri.

Il Gebbie Tech è in vendita in America attraverso lo shop Roadware Inc e nel resto del mondo è distribuito da Canterbury – Nuova Zelanda al costo di circa 300€.
I tempi di arrivo del kit variano dai 7 ai 10 giorni lavorativi.

Rattle Stick e Gebbie Tech sono tra le novità più impressionanti, risolvono le criticità più temute dalle strutture in calcestruzzo: stabilità e durata. Arrivederci alla prossima settimana con un nuovo articolo!