Un futuro green: AIS e CSC per la sostenibilità delle infrastrutture


Il fattore più discusso negli ultimi anni per edilizia e costruzioni è sicuramente la sostenibilità, di fatto è diventata un fattore indispensabile del nostro presente e da essa dipende il nostro benessere.

Tali motivi hanno spinto in Italia alla formazione dell’AIS (Associazione Infrastutture Sostenibili), un’associazione volta a sostenere un reale e documentabile processo di transizione Green anche per quanto riguarda le infrastrutture. L’idea è quella di caratterizzare l’intero processo: dalla pianificazione alla realizzazione dell’opera. Quando si parla di sostenibilità uno degli aspetti di maggiore rilevanza ed impatto riguarda sicuramente le emissioni di CO2.

Il calcestruzzo è un materiale sempre al centro del mirino quando si parla di sostenibilità. Attualmente i maggiori produttori di cemento e di calcestruzzo stanno sposando il protocollo di riferimento CSC (Concrete Sustainability Council), che si basa su tre cardini: sostenibilità ambientale, sostenibilità sociale, sostenibilità economica.

Attraverso il CSC è possibile risalire la filiera dei componenti utilizzati e dei servizi, primo tra tutti il trasporto in autobetoniera. In egual modo consente di disporre di una visione complessiva dell’azienda produttrice, valutandone l’organizzazione, le procedure e i sistemi di controllo interno. Sostenere e favorire la diffusione del CSC può realmente contribuire a premiare i comportamenti virtuosi, diventando un vero strumento di garanzia per le committenze così come per l’utente finale. Questo protocollo è stato promosso dapprima a livello mondiale e poi anche in Europa ed in particolare in quei paesi dove l’attenzione qualitativa alla sostenibilità era già alta come l’Olanda.

Seguendo questo spirito in Italia l’AIS ha costituito un gruppo di lavoro specifico incentrato sui calcestruzzi, le varie tipologie, proprietà e in rapporto con la sostenibilità e la scelta green. Per verificare la sostenibilità di una infrastruttura è chiaro che servono protocolli chiari e trasparenti, un esempio è il protocollo Envision, già adottato per molte opere, tra cui la più recente la TAV Napoli-Bari.

Solo così con trasparenza, qualità e protocolli  sarà possibile ottenere delle misure oggettive di guadagno ambientale, portando l’Italia a perseguire il processo di Green Transition 4.0.

Vi ringraziamo per la lettura di questo articolo e vi diamo appuntamento al prossimo!