RCC: il cls a prova di diga


Gettare il calcestruzzo è un’arte, e come tutte le arti necessita preparazione e competenza. Spesso gettare cls per la costruzione di grandi opere diventa davvero un’impresa impegnativa, ad esempio nel caso delle dighe vi sono più difficoltà. La costruzione di una diga, infatti, deve sottostare alle condizioni geografiche e geologiche ed oltre alla progettualità ciò che gioca un ruolo fondamentale è il tipo di terreno circostante.

Una diga è uno sbarramento artificiale permanente impiegato per regolare il deflusso naturale delle acque. Come ogni volta che ci si contrappone alla natura bisogna contrastare la forza e la tenacia. A seconda dei materiali impiegati per la costruzione la diga può essere di calcestruzzo, in terra, di pietrame o di materiale misto. Gli sbarramenti in calcestruzzo possono essere di vario tipo, i più comuni sono due: a gravità e ad arco.

Allo stato dell’arte, sembra che sia preferibile impiegare un tipo particolare di cls: il calcestruzzo rullato compattato (RCC) particolarmente adatto per le dighe a gravità, spesso scelte perchè tra le più sicure in caso piene estreme o terremoti.

Ma cosa è l’RCC e quali grandi opere sono state costruite con questo materiale?

In Etiopia, nel 2010, parte la costruzione di una diga chiamata Grand Ethiopian Renaissance Dam. Il futuro energetico dell’intero Paese è dipeso dalla buona riuscita di questa Grande Opera. La diga è situata lungo il Nilo Azzurro a circa 700 km a Nord Ovest della capitale Addis Abeba.

A commissionare il progetto è stata la Ethiopian Electric Power (EEP), tale opera vede la realizzazione di una diga principale in calcestruzzo rullato compattato, con 2 centrali elettriche composte da 16 turbine Francis installate ai piedi della diga. In totale la diga è lunga 1.800 metri, alta 155 e con un bacino dal volume complessivo di 74.000 milioni di metri cubi.

Complessivamente sono stati pompati 10.200.000 mc di cls con macchinari Sermac. Un plauso va dunque alla Sermac che ha messo a disposizione del progetto le sue pompe migliori e il Gruppo Migliaccio lo sa bene: nel nostro parco mezzi disponiamo di varie Autopompe ed Autobetonpompe Sermac.

Un altro caso di utilizzo dell’RCC è quello dell’India, in Gujarat, dove è stata costruita un’opera per l’ampliamento energetico del paese: la diga Sardar Sarovar. Questa diga si trova sul fiume Narmada e si pone per volume come la seconda al mondo dopo la Grand Coulee Dam negli Stati Uniti. Tale opera, partita nel 1961, è stata completata dopo 56 anni. Terminare con successo un’opera così grande in un territorio dalle molte difficoltà sia tecniche sia economiche rappresenta per il paese un vanto, un’opera da record nel mondo dell’edilizia. La diga è del tipo a gravità in calcestruzzo ed ospita 6 turbine da 200 megawatt e la sua capacità totale di generazione di elettricità arriva a 15.000 gigawatt all’anno.

Ancora, altro caso è quello della città di Laos nel Sud Est Asiatico, dove dal 1998 opera il primo impianto idroelettrico: il Theun Hinboun Power Company (THPP).

Il cantiere è stato consegnato in anticipo rispetto a quanto contrattualizzato. In questo impianto la tecnica costruttiva e la pianificazione hanno consentito l’innalzamento del livello dell’acqua parallelamente al completamento dei lavori.

L’impianto ha una capacità di 220MW, ad oggi l’impianto ha prodotto una media di 1450GWh/anno dei quali circa il 50% durante la stagione secca tra ottobre e maggio. L’energia prodotta dall’impianto THPP è quasi interamente esportata e venduta in Thailandia a EGAT (Electric Generating Authority of Thailand).

Nel 2010 all’impianto idroelettrico è stata aggiunta la diga Nam Theun 2, costruita anch’essa in RCC e posizionata nel bacino a monte dell’impianto THPP. L’aggiunta della diga ha avuto lo scopo di aumentare la produzione energetica della THPP e assicurare la continuità d’acqua anche durante la stagione di secca.

Per la realizzazione di questa diga sono stati presentati due tipi di progetto, il vincente in chiave di affidabilità e prezzo è risultato quello con il cls RCC dato che non non subisce danneggiamenti in caso di tracimazione, non solo consente anche una riduzione del franco e della capacità del canale di scarico.

Costruire Grandi Opere in cls è spesso una soluzione al fabbisogno energetico in Paesi in via di Sviluppo. Anche noi del Gruppo Migliaccio siamo stati coinvolti in una storia che ha similitudini: nel 2011, infatti, abbiamo collaborato in Congo al progetto di Ampliamento Energetico del M’Boundi, pompando le strutture che avrebbero poi ospitato le turbine del gas firmate Eni.

Negli ultimi 20 anni, dunque, le dighe a gravità hanno subito un grande sviluppo grazie all’invenzione del RCC, questo perchè si tratta di un materiale duttile: nel suo stato non indurito ha una consistenza tale da consentirne il trasporto, la posa in opera e la compattazione mediante l’utilizzo delle attrezzature comunemente impiegate per le normali costruzioni.

Dagli anni ’80 al 2010 si contavano già 550 “largedams” in RCC tra quelle in costruzione e quelle completate. Il cls RCC è stato preferito nel tempo principalmente per tre fattori:

  • maggiore semplicità strutturale e costruttiva
  • maggiore produttività
  • minore incidenza dei costi di manodopera

Il calcestruzzo e le sue varianti sono materiali dalle eccezionali capacità: ciò che conta è la giusta scelta a seconda del progetto da realizzare. Vi diamo appuntamento alla prossima settimana con un nuovo articolo!