Legno come calcestruzzo: ecco i grattacieli del futuro


Costruire un grattacielo oggi è diventata una forma di sperimentazione: le nuove tecniche costruttive vedono l’avanzare del materiale più vecchio della storia ma innovativo nel suo utilizzo, si tratta del legno. La nazione che attulamente sta sperimentando un grattacielo mai visto prima è il Giappone.

Abbiamo già visto il Giappone protagonista del progetto Next Tokyo, un grattacielo da ben 1,7 km di altezza, che sarà ultimato nel 2045.

Oggi a Tokyo, però, si parla di un nuovo successo: simile nel genere ma differente nella costruzione. Un grattacielo da 350m sarà realizzato nel 2041.  Parliamo di novità perchè i 350 metri saranno costruiti per il 90% in legno, materiale effettivamente inedito per costruire un grattacielo specialmente in zona sismica.

Tale edifico infatti dovrà rispettare le severissime norme antisismiche in vigore nel paese del Sol Levante, per questo si opterà per un rinforzo della struttura utilizzando fibre d’acciaio. Il grattacielo si estenderà in altezza per 70 piani, e in ogni piano sarà presente una balconata che si estende su tutti i quattro lati della struttura. Per costruire il W350 saranno necessari circa 185mila metri cubi di legname, su una superficie complessiva della base di 6500 metri quadri. I costi costruttivi stimati sono, però ragguardevoli, rispetto ad un classico grattacielo costruito con il pompaggio del calcestruzzo: secondo le stime della Sumitomo, azienda finanziatrice del progetto, si arriverà alla cifra di circa 4,5 miliardi di euro, una cifra sicuramente doppia rispetto ad una tradizionale costruzione di un grattacielo.

L’utilizzo del legno per la costruzione di grattacieli e strutture edilizie non è una moda solo giapponese, a Stoccolma ha già preso vita un progetto che sarà ultimato nel 2023, e che porterà la firma dello studio Anders Berensson Architects. Si tratterà del Tratoppen, che tradotto significa “Cima dell’albero”. Questo grattacielo sarà composto da 40 piani e realizzato intereamente in legno e sorgerà in pieno centro città. L’edificio raggiungerà i 133 metri d’altezza diventando così in generale la struttura più alta della città e l’edificio più alto realizzato in legno. La facciata verrà intagliata con numeri di enormi dimensioni corrispondenti al numero del piano, questa soluzione aiuterà a creare uno schermo solare, garantendo allo stesso tempo un basso consumo energetico.

Spostandoci in America, e precisamente a Chicago, troviamo il progetto di un grattacielo di 228 metri di altezza, composto da due torri di altezza differente collegate tra loro. Si chiamerà River Beech Tower e batterà anche il Tratoppen consacrandosi il grattacielo in legno più alto del mondo. Al momento il progetto è stato messo solo su carta, il River Beech Tower conterà 80 piani e ospiterà circa 300 unità abitative disposte su due piani e distribuiti tra due torri collegate tra loro da un atrio a tutta altezza al cui interno si distribuiranno elementi di connessione verticali e orizzontali.

Attualmente, la struttura edilizia in legno più alta già realizzata è a Vancouver, in Canada: si tratta di una residenza per gli studenti della University of British Columbia, alta 53 metri e assemblata in soli 70 giorni grazie all’uso di elementi prefabbricati. Esistono differenze, rispetto agli edifici sopracitati, in questo le fondazioni, il piano terra e i cuori di questo edificio sono in calcestruzzo armato e gettato in opera. La lastra del secondo piano in cemento agisce come una lastra di trasferimento tra la struttura di legno e quella in cemento e permette alla griglia strutturale del piano terra di essere indipendente dalla griglia strutturale in legno.

Da questo articolo si evince che costruire un grattacielo con un materiale in via di sperimentazione come il legno ha delle prospettive proiettate nel futuro, ma avendo già progetti su carta, in prossima realizzazione e prove già esistenti di edifici costruiti in legno, tutto ciò non può che fornire un ottimo feedback di riuscita. Dunque sarà possibile costruire applicando nuove tecniche e nuove materiali restando sempre attenti però all’impatto ambientale.

Arrivederci alla prossima settimana con un nuovo articolo!