Lavoro e ambiente: nasce il cls green


La ricerca e l’innovazione nel settore delle costruzioni ha prodotto un nuovo traguardo: la produzione del calcestruzzo come derivato delle emissioni CO2. Come già  abbiamo parlato nell’articolo delle betoniere ibride, dove le emissioni sono ridotte a zero durante le lavorazioni in cantiere, oggi addirittura è possibile trasformarle in cls.

Nel 2014 nasce grazie a BASF, una delle più grandi compagnie chimiche al mondo, il calcestruzzo Green Sense, un progetto di miscela ottimale in cui materiali riciclati cementizi e non sono usati in combinazione con additivi specificatamente formulati. Il risultato è un calcestruzzo conveniente che rispetta l’ambiente in grado di raggiungere, e spesso superare, gli obiettivi di prestazione. L’utilizzo di questo tipo particolare di miscela riduce il fabbisogno energetico e dunque una minore produzione di CO2, inoltre nella miscela vengono impiegati anche la maggior parte degli scarti edilizi che finiscono poi in discarica. Così facendo il Green Sense crea numerosi vantaggi sul piano dei costi e della produzione, ovvero ottimizzazione tempi in fase di scarico, maggiore resistenza e nessuna necessità di acqua in cantiere, per la miscelazione del cemento. Questo cls ha un’ottima duttilità di pompaggio ed ha un tempo di posa più rapido.

Nel 2017 in Australia, infatti, grazie alla compagnia Mineral Carbonation International e l’Università di Newcastle a nord di Sydney, è stata sviluppata una nuova tecnologia che sfruttando la combinazione permanente in carbonati solidi di anidride carbonica con polvere di serpentite, riesce a catturare le emissioni di CO2 trasformandole in calcestruzzo e in altro materiale da costruzione. Il serpentino è una risorsa diffusa e disponibile prontamente, per assorbire la CO2, il processo, della durata di circa un’ora, imita con una velocità estremamente accelerata la trasformazione naturale causata dalla pioggia e dagli altri agenti atmosferici che produce tipi comuni di rocce in milioni di anni. Questi carbonati e prodotti secondari del silicio possono essere usati in prodotti edilizi come calcestruzzo e cartongesso, creando materiali da costruzione green, di cui oggi vi è una grande richiesta nel settore.

La sfida del futuro sarà di produrre i materiali green in una scala sufficiente per la produzione edilizia e ad un prezzo particolarmente economico. L’obiettivo, come si vede dall’articolo, è un progetto a lungo termine ma che in soli tre anni di ricerca ha già prodotto ottimi risultati e prospettive per il mercato dell’edilizia. Vi diamo appuntamento alla prossima settimana con un nuovo articolo!