Ampliamento Energetico In M’Boundi (Congo) (2011-2012)

Premessa

Il Congo è un paese in crescita, affamato di energia e di progresso. L’elettricità che prima era un miraggio sia in strada, sia nelle case, ad oggi non lo è più grazie alla Centrale Elettrica del Congo (CEC), una realtà importante e necessaria che ha da subito promosso lo sviluppo economico dello Stato, ricco di risorse energetiche naturali. Nel maggio del 2006 con la firma di un protocollo di accordo tra Eni e la Repubblica del Congo, il gas prodotto avrebbe alimentato una nuova centrale elettrica con una potenza iniziale di 300 megawatt espandibili a 900 megawatt. Lo studio per la realizzazione di questa centrale sarebbe stato affidato ad Eni. Dopo un anno si è avviato il progetto di costruzione della Centrale Elettrica del Congo, costituendo una società all’80% posseduta dal governo congolese e al 20% da Eni Congo. Proprio quest’ultima è stata incaricata di sviluppare il progetto della centrale.

I lavori del Gruppo

Nel 2011 il Gruppo Migliaccio sposta la sua attenzione all’estero in particolare in Africa collaborando con il colosso svizzero ABB. Il progetto è quello di realizzare in Congo in partnership con Eni una turbina per il gas. Sono stati messi a disposizione per la realizzazione del progetto: due betoniere e due betonpompe. Il lavoro, per la sua importanza, è stato supervisionato dal titolare e dal suo staff qualificato. I lavori del Gruppo, svolti in località di M’Boundi, nei pressi della città di Pointe-Noire, sono stati agevoli per le condizioni del terreno: siamo nella savana e l’area, decisamente pianeggiante, permette un pompaggio diretto. Il cls (serie R450) è stato pompato per un totale di 14mila mc di calcestruzzo. I mezzi addetti alla costruzione hanno lavorato in maniera congiunta e disgiunta. L’opera complessiva eseguita dal Gruppo è stata l’edificio di due piani, a pianta a L che oggi ospita le centraline e le turbine addette all’erogazione del servizio elettrico. I lavori sul sito sono durati 10 mesi.