Qualche tempo fa vi abbiamo parlato del bilancio Ance 2018 che mostrava quanto l’Italia fosse bloccata con 27 Grandi Opere ferme per un importo pari a 100 milioni di euro.
E’ arrivato da qualche giorno il via libera al decreto sblocca cantieri, approvato il 20 marzo scorso. Il decreto parla chiaro: contiene le norme per accelerare gli appalti e la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto. Per le opere al di sotto dei 40 mila euro, gli appalti saranno affidati in modo diretto, con procedura negoziata e l’invito di almeno tre imprese, per quelli tra 40 e 200 mila euro. Le novità non finiscono qui, ci sono nuove regole anche per i subappalti, infatti questi potranno arrivare a coprire il 50% dei lavori, i subappaltatori non dovranno essere indicati in fase di gara e potranno essere sostituiti se fosse verificata la mancanza di requisiti.
Per sbloccare gli interventi infrastrutturali ritenuti prioritari il governo potrà ricorrere alla nomina di Commissari con poteri speciali, inoltre vigerà una norma che servirà ad accelerare le opere bloccate a causa della crisi, o dal fallimento, delle imprese costruttrici. Così in caso di risoluzione del contratto, non sarà necessario ripetere la gara ma le stazioni appaltanti potranno interpellare in graduatoria i soggetti che hanno partecipato alla gara originaria.
Nel decreto ci sono anche le norme per la ricostruzione dopo i terremoti, anche in questo caso il governo ha deciso di affidare ai Comuni direttamente interessati che presenteranno l’istruttoria per ricevere il rimborso dei danni al 100%.
Una manovra questa dello sblocca cantieri che è solo l’inizio di un grosso meccanismo, dato che che nell’ultima grande lista delle grandi opere da sbloccare, su un totale di 26,4 miliardi di investimenti, oltre la metà, circa 16 miliardi, sono destinati al Nord, 6 miliardi al Centro e poco meno di 5 miliardi al Sud.
Attendiamo ora l’apertura dei primi cantieri per aggiornarci nuovamente su questo tema, arrivederci alla prossima settimana con un nuovo articolo!